mercoledì 27 settembre 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Come funziona il jobs act, un contratto a tutele crescenti alla rovescia, quando i lavoratori pur lavorando con bassi salari, rischiano pure di perdere il lavoro?

sabato 9 settembre 2017

L'alba(Peppino Gagliardi)karaoke strumentale


Con questa bellissima e struggente canzone Peppino Gagliardi partecipò al Festival di Sanremo del 1993, ma non ottenne la qualificazione alla finale.

mercoledì 9 agosto 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Sospettato di avere una gastroenterite da virus Isaac Makwala, atleta del Botswana, è stato costretto a rinunciare a partecipare alla finale dei 400 metri in cui poteva conquistare pure la medaglia d'oro. Probabilmente gli organizzatori hanno ritenuto che il virus si possa trasmettere con le scorregge? Poi la finale la vince il sudafricano Wayde Van Niekerk, che ha corso in 43 secondi e 96 centesimi in un tempo superiore alla migliore prestazione stagionale di Isaac Makwala, 43 secondi e 84 centesimi. Ha vinto la cavillosità inglese ed ha perso lo sport!

martedì 1 agosto 2017

Vitti na crozza(Canto popolare)karaoke strumentale

In riferimento all'articolo apparso su Ilfattoquadiano.it L’insostenibile pesantezza dell’uomo: è lui il cancro del pianeta?

Crescete e moltiplicatevi! Fu il primo passo. Con le religioni monoteistiche, col rapporto strettissimo tra Dio Unico e uomo, l'uomo si è avvicinato troppo a Dio. Come se l'uomo, e non gli altri animali e gli altri esseri viventi, avesse un posto speciale nella mente di Dio. In parole povere, poiché credo che la religione sia opera dell'uomo, col Dio Unico, l'uomo stesso si è posto al di sopra di ogni altra creatura vivente. Ma l'uomo, in fondo in fondo, non è che un animale. E come gli altri animali ha cercato di dominare gli altri e i suoi simili. La religione ne è pure uno strumento. Gesù Cristo si scagliò contro questo tipo di religione e fu eliminato. In effetti l'unica religione coerente con lo spirito di Gesù Cristo è la religione apocalittica degli ultimi anni, oppure la versione francescana o benedettina secondo cui bisogna abbandonare il secolo e vivere poveri in convento, pregare e lavorare, autosostenendosi. In hoc signo vinces è stata la prima strumentalizzazione della religione cristina, poi ne sono seguite moltissime altre.

lunedì 31 luglio 2017

Compravendita libri letti una volta, narrativa 1

Compravendita libri letti una volta, narrativa 1

Libri in ottimo stato, come nuovi in vendita. La pagina linkata porta all'elenco di tutti i libri in vendita. Cliccando su un titolo si va alla recenzione e da si può richiedere l'acquisto. Se sei residente a Palermo o comunque sei disposto a ritirare il libro richiesto presso il negozio Multiplayer Club & Resolution in Via Alfredo Casella 130 a Palermo, puoi evitare le spese per la raccomandata e anche del bonifico: in questo caso informaci di questa tua decisione nelle info eventuali del form da compilare e non tenere conto della richiesta delle spese di raccomandata. In questo caso sarai contattato per fissare un appuntamento presso il locale di Via A.Casella, che risulta aperto solo nel pomeriggio. Di seguito un piccolo elenco di libri in vendita:



Bachtin Michail:Dostoevskij Poetica e stilistica



€ 16,00



Balconi Giovanni: Il sorriso della speranza, Enrica Plebani



€ 3,00



Baldassarre Elia: Lo psichiatra "disadattato"



€ 4,00



Ballerini Arnaldo: Aspetti della psichiatria contemporanea



€ 5,00



Balogh Mary: Una promessa d'amore



€ 3,00



Barbery Muriel: L' eleganza del riccio



€ 7,00



Baricco A. : La sposa giovane



€ 9,00



Barrington Moore Jr. e altri: Critica della tolleranza



€ 9,00



Barry Sebastian: Il segreto



€ 6,00



Barthes Roland: Critica e verità



€ 8,00



Barthes Roland: Saggi critici



€ 10,00



Basaglia F. e F.Ongaro: La maggioranza deviante



€ 9,00



Basile Giambattista:Lo cunto de li cunti(11 racconti)



€ 3,00



Bateson G. e altri: Dialettica della liberazione



€ 14,00



Battaglia Salvatore: Giovanni Boccaccio e la riforma della narrativa



€ 12,00



Bauman Zygmunt: Cultura come prassi



€ 3,00



Beha Oliviero: Italiopoli



€ 5,50



Bellow Saul: Il pianeta di Mr. Sammler



€ 3,00



Bergdolt Klaus: La peste nera e la fine del Medioevo



€ 5,00



Bertod Cecil: Nessuno come te



€ 3,00



Bezos Mackenzie: Il tempo imperfetto degli addii



€ 4,00



Biagi Enzo: Io c'ero



€ 5,00



Bianchi Bandinelli R.:Introduzione all'archeologia



€ 9,00



Bignardi Daria: Non vi lascerò orfani



€ 6,00



Binswanger L.: Delirio, Antropoanalisi e fenomenologia



€ 14,00



Bobbio Norberto: Stato, governo, società



€ 7,00



Bosco Federica: Tutto quello che siamo



€ 5,00



Bossi Fedrigotti Isabella: Cari saluti



€ 8,00



Bourguignon Erika: Antropologia psicologica



€ 22,00



Brecht Bertolt: I Capolavori



€ 5,00



Brontë Emily: Cime tempestose



€ 1,00



Brosse Jacques: Mitologia degli alberi



€ 6,00



Burigana Silvia e De Robertis S.: Wen Design



€ 4,00



Burstein e de Keijzer: L'enigma della Maddalena



€ 12,00



Bussagli Mario: I miti dell'Oriente



€ 10,00



Buticchi Marco: La voce del destino



€ 9,00


domenica 23 luglio 2017

Canzoni popolari italiane - 14

Canzoni popolari italiane - 14

Buongiorno. Venti canzone con file midi, testo e video karaoke e delle migliori interpretazioni. Queste le canzoni: Zia Nena, La rosa nera, Mambo italiano, Teresa, Paso Doble Il bell'Osvaldo, Chiccolino di caffe', Lo spazzacamino(canto popolare), Bagnati dal sole, Ipocrisia, Gli anni(883), El pover Luisin, Vengo dopo il Tiggi, L'istrione, Un poco di zucchero, Occhi spagnoli, Tango del mare, Un paese bellissimo, Viva la pappa col pomodoro, La famiglia canterina, Io ci saro'.

venerdì 21 luglio 2017

Chiccolino di caffè(Zecchino d'oro 1962)karaoke strumentale



La canzone fu scritta nei versi da Tony Martucci e musicata da Pier Emilio Bassi: allo Zecchino d'oro fu cantata nell'edizione del 1962 da Giuliano Amendola. I versi della canzoncina suonano come un ammonimento per i piccoli che si avventurano da soli, senza una guida. L'edizione dello Zecchino d'oro del 1962 fu vinta dalla canzone La giacca rotta. Tale canzone fu cantata da Raymond Debono di Malta, in maniera casuale. Infatti La giacca rotta, era stata assegnata a Salvatore Cocciolo di Brindisi che non poté partecipare a causa dell'influenza. Allora Mariele Ventre decise di assegnare quella canzone a Raymond, che era venuto a Bologna in seguito a un disguido tra l'Antoniano di Bologna e i selezionatori di Malta. Ventidue anni dopo nel 1984 si apprese la notizia che Raymond era morto per problemi di tossicodipendenza.

giovedì 13 luglio 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2



Si potrebbe chiedere alle organizzazioni ONG che salvano i migranti e che non portano bandiera italiana di trovarsi preventivamente altri porti esteri su cui sbarcare i migranti: chiudere i porti italiani alle navi ONG che non portano bandiera italiana deve essere base essenziale per mettere un freno al bussiness dei migranti. Se queste ONG non trovano altri paesi disposti ad aprire i loro porti per far sbarcare i migranti salvati, non si devono permettere di andarli a cercare. Ormai si sa che ne partono moltissimi di barconi dalla Libia, appunto perché le organizzazioni criminali conoscono l'iter burocratico del salvataggio tramite le navi delle ONG. Una volta che le organizzazioni criminali verranno a sapere queste nuove limitazioni, è possibile che per lo meno le organizzazioni criminali della Nigeria indirizzeranno più migranti verso la Spagna.

lunedì 10 luglio 2017

Vendita di libri letti una volta, come nuovi, in ottimo stato. su salvatorelagrassa.eu
Tutti i libri in vendita secondo l'iniziale del nome dell'autore

Lettera A Lettera B-Be Lettera Bi-Bz Lettera C1 Lettera C2 A.Camilleri A.Camilleri 2 Casati Modignani Lettera D-E Lettera F Lettera G-Gi Lettera Gl-Gz Lettera H-I-J Lettera K-Le Lettera Lf-LZ Lettera M-Me LetteraMi-Mz Lettere N-O Lettera P Lettera Q-R Lettera S-Sl LetteraSm-Sz Lettera T Lettera U-V Lett.da W a Z AA.VV. Dizionari Guide Lista libri

Affanni del pensier(G.F.Haendel) karaoke strumentale


Aria barocca, oggi più che mai attuale.

Affanni del pensier(G.F.Haendel) karaoke strumentale


Aria barocca, oggi più che mai attuale.

Interventi di Gianfranco La Grassa: ARRIVIAMO PREPARATI ALLA NUOVA EPOCA CHE S’APRE

Interventi di Gianfranco La Grassa: ARRIVIAMO PREPARATI ALLA NUOVA EPOCA CHE S’APRE



Rivolgo dunque insistentemente l’invito ai giovani (non di primo pelo, spero sia chiaro) perché si formino piccole ma agguerrite “squadre” di analisi, studio, formulazione e sperimentazione di nuove ipotesi. I più vecchi, sempre senza pretendere i “grandi numeri”, devono dedicarsi alla spietata messa in discussione di tutte le ideologie passate, delle falsità raccontate, per ignoranza o mala fede, da storici che hanno raggiunto negli ultimi decenni la più sconsolante indecenza intellettuale.

mercoledì 5 luglio 2017

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, tredici articoli

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, tredici articoli

In un altro racconto raccolto pure nella regione della Nièvre la fanciulla, ancora senza nome, deve portare alla nonna(anch'ella non ha nome) un pane appena sfornato e una bottiglia di latte. La fanciulla nel tragitto incontra un bzou(colui che ha raccolto il cunto, Achille Millien, chiede al novellatore chi sia il bzou ed il novellatore dice che si intende con questa parola le loup-brou o loup-garou, cioè il lupo mannaro). In questa versione, molto simile a un'altra versione raccolta nella Nièvre(quella soprastante), il lupo mannaro arriva molto prima perché prende la via più breve per raggiungere la nonna, mentre la fanciulla si diverte a raccogliere le spille, perdendo del tempo. Il racconto continua come nell'altra versione della Nièvre, ma non è il pettirosso che commenta la scena cannibalica, ma una gatta che dice: "Puzzolente meretrice, che mangi la carne e bevi il sangue della nonna". Dopo, la fanciulla, spogliatasi, entra nel letto dove sta il lupo mannaro, ma quei suoi grandi occhi e i suoi lunghi denti le fanno paura, quindi per cercare di sfuggire, dice al lupo mannaro che deve fare un bisognino. Il lupo mannaro cerca di trattenerla, ma la fanciulla dice che si sente male e che vuole uscire. Allora il lupo mannaro lega un filo di lana al piede della fanciulla e le consente di andare fuori a fare il bisognino, ma l'avverte di rientrare subito. La fanciulla, appena uscita, si libera del filo al piede, lo attacca a un tronco d'albero di prugne e scappa verso la casa della mamma. Il lupo mannaro, dopo qualche tempo, non vedendola più rientrare, si alza dal letto, comprende l'inganno e la insegue. Tenendo nella corsa le mascelle aperte il lupo stava per riprenderla, ma la fanciulla arriva in tempo a mettere la mano sull'apertura della porta di casa e a chiamare a gran voce la mamma. Il lupo arrestò la corsa e non fece più nulla(racconto raccolto dal novellatore Francois Briffault, a Montighy-aux-Amognes, Nièvre, vedi la versione in francese).
Nella seconda di queste versioni della Nièvre c'è per la fanciulla l'epiteto di salope ovvero meretrice. L'epiteto glielo affibbia la gatta. Eppure in questa versione la fanciulla si salva, riesce a sfuggire al lupo mannaro. Probabilmente il narratore o coloro che gliel'avevano narrata, a loro volta, hanno modificato qualcosa e probabilmente questa modifica investe il personaggio violentatore-divoratore. All'animale lupo, l'animale che effettivamente in Francia ha fatto molte vittime in specie tra le donne anziane e le fanciulle, non si sfugge, al lupo mannaro invece si può sfuggire, come del resto al diavolo(vedi la versione de la petite Jeannette della Touraine), perché per il popolo le donne ne sanno più del diavolo o del lupo mannaro(una sorta di indemoniato, di posseduto dagli spiriti secondo le antiche tradizioni).

sabato 1 luglio 2017

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, tredici articoli

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, tredici articoli



La seguente versione è stata raccolta da Achille Millien dalla voce di Marie Rougelot, femme Charlot, a Murlin, canton de la Charité(Nièvre)
Una donna ha una figlia molto saggia e risoluta(ma la fanciulla non ha alcun nome, nonostante sia saggia). Ogni settimana la donna, quando fa il pane, affida alla figlia il compito di portare una pagnotta di pane alla nonna che sta in un villaggio vicino. Ma un giorno la fanciulla incontrò a un trivio un lupo che le chiese cosa facesse. La fanciulla s'impaurì, ma prese coraggio quando sentì che là vicino ci stavano dei taglialegna. Quindi parlò con sincerità e che andava a trovare la nonna che abitava la prima casa del villaggio, laggiù (probabilmente questo particolare di riuscire a vedere le case da molto lontano è dovuto ad una caratteristica di molte campagne francesi: i contadini non erigevano muri di cinta o recinti per indicare i confini dei loro terreni in quanto era consuetudine e anche legge che le greggi potessero passare per i campi coltivati nell'anno di maggese). Quindi il lupo le chiese se avrebbe preso per la strada delle spille o per quella degli aghi. La fanciulla rispose che, com'era sua abitudine, avrebbe preso la strada delle spille. Il lupo la salutò e corse per la via degli aghi verso la casa della nonna. A sorpresa l'affrontò e la uccise. Il suo sangue lo mise in delle bottiglie nella credenza, la sua carne in un grande vaso vicino al fuoco. Poi chiuse le persiane e si mise sotto le coperte del letto della nonna uccisa. Arriva la fanciulla e chiede alla finta nonna della sua salute intuendo che abbia oscurato, chiuso la casa per via di un malessere. Ma la finta nonna risponde che è soltanto un poco affaticata. Poi la fanciulla dice che ha portato la pagnotta e la finta nonna dice di metterla sopra la madia e le consiglia di rifocillarsi, di mangiare della carne che si trova sul vaso vicino al fuoco e di bere del vino che si trova nella credenza e poi di venire a letto con lei. La fanciulla mangia con buon appetito, ma passa il gatto di casa e dice: "Tu mangi la carne, tu bevi il sangue della tua nonna". La fanciulla fa notare la stranezza alla finta nonna e quella le dice di scacciarlo con un bastone. Ma subito dopo un uccellino cantando dice le stesse parole che aveva detto il gatto e anche questa volta la finta nonna dice alla fanciulla di scacciarlo con un bastone e di venire a letto. La fanciulla inizia a spogliarsi e chiede alla finta nonna dove mettere il grembiule, poi il fasciacollo e poi ancora il vestito. La finta nonna risponde sempre di mettere tutte queste cose sul fuoco, tanto domani se ne sarebbero comprate di nuove. Poi la fanciulla entrando nel letto nota le stranezze della finta nonna. Fra queste esclamazioni non ce n'è una particolare. Dopo che la fanciula dice: "Che bocca grande che hai?"; il lupo se la mangia

venerdì 30 giugno 2017

Bagnati dal sole (Noemi) karaoke strumentale

Tango del mare(Nisa - Redi) karaoke strumentale

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, undici articoli

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, undici articoli



LE VERSIONI POPOLARI ORALI DI CAPPUCCETTO ROSSO.
In una versione raccolta nel 1878 da Marie Huchet abitante a Ercé in Haute-Bretagne si racconta di una fanciulla(non ha alcun nome) che era in cammino per portare delle tourtelettes alla nonna Jeannette che non mangiava da sette anni. La fanciulla incontra un cane che le chiede dove si dirige. La fanciulla risponde, ma si rifiuta di dare un pezzetto della vivanda che stava portando alla nonna che non mangiava da sette anni. Il cane allora le dice che incontrerà una bestia più grande. E dopo un pò la fanciulla incontra una volpe: si ripete la scenetta che era avvenuta col cane. Dopo un bosco la fanciulla incontra un lupo. Alle solite domande il lupo ne aggiunge due: Vuole sapere dove si trova la casa della nonna, inoltre le chiede se seguirà il sentiero, la trazzera, oppure attraverserà i campi. La fanciulla non conosce il nome del villaggio, ma sa come arrivarci. Dice al lupo che preferisce attraversare i campi perché la trazzera è piena di fango. Il lupo arriva per primo dalla nonna Jeannette, la uccide, la mangia in parte, e la divide in pezzi. Inoltre si mette nel letto al suo posto. Quando arriva la nipote, le chiede se ha freddo. Alla risposta affermativa della fanciulla le dice di prendere della legna da sotto il letto e di metterla sul focolare. Quei legni erano le ossa della nonna. Poi il lupo le chiede se ha sete. Dopo il si della fanciulla le dice di bere il vino che c'era in una scodella sulla tavola. La fanciulla beve e si sente un pettirosso, che stava su un albero vicino alla porta, cantare:
Tu bois le sang de ta grandmére, ma petite fille.
Poi il lupo dice alla fanciulla di portargli da bere nel letto e qui inizia la solita tiritera che esprime la meraviglia della fanciulla nel vedere una nonna molto pelosa, dalle grandi orecchie e dai denti molto lunghi. Finisce che il lupo mangia la fanciulla

lunedì 26 giugno 2017

Vendita di libri letti una volta, come nuovi, in ottimo stato. su salvatorelagrassa.eu
Tutti i libri in vendita secondo l'iniziale del nome dell'autore

Lettera A Lettera B-Be Lettera Bi-Bz Lettera C1 Lettera C2 A.Camilleri A.Camilleri 2 Casati Modignani Lettera D-E Lettera F Lettera G-Gi Lettera Gl-Gz Lettera H-I-J Lettera K-Le Lettera Lf-LZ Lettera M-Me LetteraMi-Mz Lettere N-O Lettera P Lettera Q-R Lettera S-Sl LetteraSm-Sz Lettera T Lettera U-V Lett.da W a Z AA.VV. Dizionari Guide Lista libri

domenica 18 giugno 2017

1° giugno 2017 da midi-miti-mici.it>Da midi-miti-mici.it - Sopra un mappa delle rotte di immigrazione dall'Africa verso i paesi europei. Lo sbocco più seguito dovrebbe essere quello tra Marocco e Spagna. Invece pare che gli sbarchi verso la Spagna siano una inezia rispetto agli sbarchi in Italia(vedi questo articolo su lenius.it). Perché per esempio gli africani provenienti dalla Nigeria, dal Niger, dal Ghana, dalla Guinea, dal Senegal e anche dal Marocco e dall'Algeria vanno in Libia per essere portati in Europa, piuttosto che in Marocco dove la traversata dovrebbe essere più breve e meno rischiosa? Chi sostiene il tam tam circa la facilità di passare in Italia dalla Libia, nonostante la traversata sia più lunga e quindi più pericolosa? Evidentemente la Libia sta diventando una terra di nessuno, in cui i tre vertici politici non contano un granché e si fanno ostruzionismo e non sono in grado di fermare la criminalità organizzata. Oppure, ancora peggio, hanno una doppia faccia: firmano dei contratti con Minniti e altri rappresentanti di governo di paesi dell'UE, ma nel contempo partecipano alla spartizione dei guadagni della criminalità organizzata. Criminalità organizzata in cui pare, dai racconti dei profughi immigrati arrivati in Italia, è convogliata parte della criminalità della Nigeria e di altri paesi da cui i provengono i profughi. Leggendo qualche articolo sulla situazione in Spagna circa gli sbarchi di migranti si viene a sapere che Ceuta e Melilla, due città autonome spagnole situate nel Nord-Africa, circondate dal Marocco e vicine allo Stretto di Gibilterra, sono state separate dal territorio marocchino da una doppia rete metallica alta inizialmente tre metri e poi raddoppiata a sei. Costruita nel 1997 a Ceuta e nel 1998 a Melilla, la recinzione è costata 20 milioni di euro, finanziati dall'Unione europea. Praticamente l'Unione Europea ha reso più difficile la traversta dal Marocco verso la Spagna e quindi verso la Francia e altri paesi limitrofi. Il tam tam della facilità degli sbarchi in Italia è probabile che sia sostenuto anche dalla criminalità nigeriana organizzata in Italia. A marzo di quest'anno è uscita sull'ANSA una notizia su una banda nigeriana sviluppata in tutta Europa, che nel nord dell'Italia si fa chiamare Famiglia Vaticana. Quindi, probabilmente, questa banda attira con questa mimetizzazione i migranti dalla Libia ed è dedita all'importazione e spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione e anche all' immigrazione clandestina.
Osservatori di questo grandioso fenomeno migratorio temono che dietro di esso ci sia il capitalismo e le multinazionali che intendono abbassare il costo del lavoro e tutti i diritti conquistati dai lavoratori dei paesi della UE. Ma in effetti pare che il fenomeno sia per lo meno favorito dalle organizzazioni criminali, che per l'appunto sono l'avanguardia del capitalismo, ovvero quello senza alcuna regola, quello che abbatte tutti i lacciuoli imposti dai paesi democratici, quello che teoricamente è al bando. Teoricamente di sicuro, ma in pratica no, se si considera che molti paesi hanno una democrazia solo di facciata, se si considera che molti paesi sono retti da dittatori. Oggi più che ieri il capitalismo illegale si confonde con quello legale nella misura in cui il capitale sfugge al controllo dei poteri degli Stati veramente democratici e si nasconde in paesi cosidetti paradisi fiscali. Quasi tutte le società di un certo spessore hanno le sedi in questi paesi che lo consentono alla luce del sole. Le società pagano meno o pochissime tasse, quindi l'onere delle spese dello Stato ricadono su quelle persone(ci sono pure paesi paradisi fiscali per le sole persone)o società che non si sono adeguate a quest'andazzo. Non è forse questo un furto o una rapina dei più forti nei confronti dei più deboli?(vedi questo articolo che spiega come l'illegalità sia stata legalizzata)

Nei video soprastanti l'evidenziazione del collegamento tra organizzazioni criminali e traffico di migranti e una considerazione di Diego Fusaro, filosofo fortemente contrario al libero mercato, libero mercato che infine consente ai più forti di pagare sempre meno tasse e quindi di farle aumentare ai più deboli. Nel video anche ragazzi di origine africana che fanno due lavori per sbarcare il lunario: figura emblematica, secondo Fusaro, del destino che attende anche i lavoratori italiani se non cambiano le regolamentazioni sul lavoro a livello mondiale. Nel primo video il primo pentito scafista riferisce che le traversate dei migranti avvengono sotto gli occhi delle forze di polizia libiche pagate dai trafficanti. Inoltre il pentito riferisce che se nessuno paga il viaggio al migrante, quindi se questi non ha parenti o amici che lo sorreggono, una organizzazione criminale egiziana lo preleva e lo uccide vendendo i suoi organi.
Un'idea per i credenti nella fede cattolica. Ma non si potrebbero mandare tanti migranti a Medjugorje, in Bosnia Erzegovina. Non potrebbero i veggenti pregare la Madonna di fare il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci: e, visto che la Madonna appare spesso ai veggenti, farle ripetere il miracolo periodicamente in maniera da non lasciare senza cibo i migranti? (vedi quesri articoli su Medjugorje: 1 - 2)


Varese, madre denuncia il pusher del figlio: smantellata rete di spacciatori, 18 arresti

Ancora marocchini che insieme ad italiani gestiscono lo spaccio di droga.

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

I video di Micio Bavaglino: Il redditto di cittadinanza del M5S una boutade, lo Ius soli, legge fatta coi piedi, le spese enormi per i migranti intorno ai 5 miliardi, per Cacciari la sinistra deve essere guidata da un qualunque altro uomo ma non da Renzi, il M5S penalizzato alle amministrative perché incapace di allearsi, la farsa del giovane Ismaele La Vardera, una sorta di figlio culturale di Berlusconi,  le condizioni pessime dei lavoratori presso Amazon.

giovedì 1 giugno 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Banda nigeriana sviluppata in tutta Europa, nel nord dell'Italia si fa chiamare Famiglia Vaticana. Quindi, probabilmente, questa banda attira con questa mimetizzazione i migranti dalla Libia. Secondo gli inquirenti è dedita all'importazione e spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione e anche all' immigrazione clandestina.

mercoledì 31 maggio 2017

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, undici articoli

Uno studio sulle versioni popolari orali di Cappuccetto rosso, undici articoli

UNO STUDIO SULLE VERSIONI ORALI DEL RACCONTO DI CAPPUCCETTO ROSSO, DERIVATE PROBABILMENTE DA UN RACCONTO ENIGMATICO SULLA VITICOLTURA PER TALEE

LE VERSIONI DEL RACCONTO IN CUI IL LUPO, INCONTRANDO LA PROTAGONISTA, SI INFORMA QUALE PERCORSO SEGUIRÀ PER RAGGIUNGERE LA NONNA



Nella prima parte dello studio sulla favoletta di Cappuccetto rosso lo svolgimento dello studio ha preso in esame soprattutto le versioni scritte di Perrault e in certo senso dotte dei F.lli Grimm: e quando si dice dotte in relazione ai F.lli Grimm, ci si riferisce al loro riportare le fiabe ad un sostrato culturale germanico. E come si è visto la loro versione di Cappuccetto rosso prende molti caratteri dalla fiaba "Il lupo e i sette caprettini" ed inoltre mette il taglialegna, almeno nella ultima versione da loro proposta, al posto del cacciatore. Quindi l'operato dei F.lli Grimm riporta la fiaba alla ciclicità, che è alla base dell'antica religione germanica, in cui la morte di Odino, nella battaglia finale del Ragnarok, era fortemente distruttiva, ma foriera anche di un nuovo ordine.

martedì 30 maggio 2017

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

INTERPRETAZIONE DELLA FIABA NELLA VERSIONE DI CHARLES PERRAULT



E finalmente viene il momento di dire la nostra sulla versione del Perrault. Già si è detto abbastanza sulla possibilità che il racconto segua la traccia, modificandola, di qualche rituale antichissimo di tipo funerario. Ma molto probabilmente Charles Perrault non aveva in mente nulla del genere. Basta leggere attentamente la sua chiusa finale, ovvero la morale del racconto, per rendersi conto di quello che voleva dire a una platea di adulti. Anzi mi meraviglio che qualche altro studioso di fiabe non vi abbia posto l'accento. La morale finale in francese è la seguente:
On voit icy que de jeunes enfans,
Sur tout de jeunes filles,
Belles, bien faites et gentilles,
Font tres-mal d’écouter toute sorte de gens,
Et que ce n’est pas chose étrange
S’il en est tant que le loup mange.
Je dis le loup, car tous les loups
Ne sont pas de la mesme sorte :
Il en est d’une humeur accorte,
Sans bruit, sans fiel et sans couroux,
Qui, privez, complaisans et doux,
Suivent les jeunes demoiselles
Jusque dans les maisons, jusque dans les ruelles.
Mais, hélas ! qui ne sçait que ces loups doucereux
De tous les loups sont les plus dangereux !
Ho messo in evidenza "dan les ruelles" perché in questa espressione c'è la chiave delle intenzioni di Charles Perrault. Probabilmente Charles Perrault non apprezzò il movimento culturale dei Preziosi o il Preziosismo, che ebbe in Francia il suo maggiore sviluppo tra il 1640 e il 1660. In parole povere il Preziosismo costituì una delle manifestazioni letterarie del barocco, come in altri paesi il marinismo, l'eufuismo, il gongorismo. Il movimento fu caratterizzato da convegni conviviali che si svolgevano nei salotti di colte nobildonne( famoso il salotto di Madame de Rambouillet). Il movimento aveva o per lo meno si prefiggeva anche una liberazione della donna dal suo consueto destino, ovvero il matrimonio di convenienza o il convento, per le classi agiate. Le donne dovevano invece stare al centro della cultura e dirigere dei circoli letterari. Numerosi furono i salotti che aprirono le donne a Parigi ed effettivamente furono frequentati da letterati e artisti fino a quando l'aristocrazia non lasciò Parigi per seguire il re, trasferitosi nel 1682 definitivamente a Versailles.
Quello che è più importante per comprendere la chiusa finale del Perrault è che i "preziosi" e le nobili dame pervase da questa mania, amavano incontrarsi nella loro camera da letto(questo era il salotto) o meglio ancora nelle ruelles, cioè nello spazio fra il letto e la parete, per discutere di letteratura e dei costumi. Il riferimento al letto dove si trova il lupo travestito, come fosse una anziana donna, è palese. Questo movimento ebbe parecchi critici, fra cui Molière che nell'opera Le preziose ridicole li ridicolizzò. In queste ruelles si era presa l'abitudine a dibattere temi amorosi e le preziose, in un certo senso, furono le antenate del femminismo. Proposero notevoli modifiche al costume e alla legislazione correnti. Chiesero il divorzio, proclamarono il diritto alla infedeltà coniugale e l'amore libero, il controllo delle nascite, il disprezzo per la vita quotidiana che chiudeva le borghesi in cucina e presso le culle. 

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

IL COMPORTAMENTO DEL LUPO COME INDICE DI CIVILTÀ



Se il lupo mangia l'uomo o meglio le persone più fragili, ovvero le vecchie e i bambini, può questo fenomeno essere un segnale del grado di civiltà della cultura umana? Ritengo di si, nel senso che se il lupo aggredisce l'uomo è probabile che abbia cominciato a gustare la carne umana. E se questo è accaduto, probabilmente a monte, c'è da parte dell'uomo il costume di abbandonare i cadaveri, ovvero di non curarne la sepoltura o la distruzione per mezzo del fuoco. In questo senso il comportamento del lupo misura il grado di civiltà della cultura umana, quando vi si mette alla base il rispetto del cadavere, il rispetto per i componenti il gruppo, la famiglia e quindi il gruppo sociale, la famiglia stessa. Se degli uomini uccidono altri uomini nelle battaglie, come nelle faide, come negli attachi deliberati a villaggi vicini e poi non curano il seppellimento o la distruzione per mezzo del fuoco dei corpi, è chiaro che siamo ben lontani dalla civiltà. Oggi se scompaiono delle persone e non si trovano i loro corpi questo ci dice che nella mente delle persone che li hanno uccise c'è la paura della giustizia che potrebbe rivalersi e condannare i colpevoli. Ma quando non c'è nemmeno paura della giustizia, e le persone uccise vengono abbandonate, siamo a un punto di fortissimo degrado sociale. 

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

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IPOTESI DELLA TRASFORMAZIONE DEL RACCONTO A PARTIRE DAI RITUALI FUNEBRI ENDOCANNIBALICI FINO AI RACCONTI DEL PERRAULT E DEI F.LLI GRIMM(5): LUPO E TAGLIALEGNA GLI ESTREMI, NIPOTE E NONNA I MEDIATORI; IL DEMONE GERMANICO LOKI VICINO AL LUPO DELLA FIABA GRIMMIANA



La fiaba popolare, il popolo, gli ultimi elaborano un racconto in cui tutto il "male" viene concentrato nel lupo e il bene in un cacciatore o nel taglialegna. La figura del taglialegna è anche nella versione del Perrault. Il taglialegna può essere considerato nelle due versioni l'anti-lupo. Nella versione del Perrault il lupo ha paura di esser visto dai taglialegna (accostabili al dio tricefalo dei Galli); in una versione dei F.lli Grimm, quella definitiva, il taglialegna apre la pancia al lupo. Quindi se dovessimo tracciare i personaggi estremi del racconto dovremmo riferirci al lupo e al taglialegna. I personaggi mediatori sono invece l'eroina e la nonna; ossia la vita che viene e la vita che se ne va. Il lupo ingloba i due personaggi femminili, ma il taglialegna diventa nei suoi confronti colui che lo fa partorire. Ma quale altro personaggio maschile nei miti nordici dell'Europa partorisce? E' il dio norreno Loki, un demone ambiguo bisessuale. Il divino cavallo ad otto zampe Sleipnir, il cavallo volante di Odino, con le rune incise sui denti, è stato generato da Loki trasformatosi in puledra e montato erroneamente dallo stallone Svaðilfœri. Fra l'altro Fenrir, gigantesco lupo della mitologia norrena, è nato dall'unione tra il dio Loki e la gigantessa Angrboða. Il nome di Fenrir significa probabilmente "Lupo della brughiera", o "Lupo della palude". Proprio questo lupo Fenrir, quando giungerà la fine del mondo, il Ragnarök, sarà tanto grande e forte da divorare lo stesso Padre di Tutto, Odino

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IPOTESI DELLA TRASFORMAZIONE DEL RACCONTO A PARTIRE DAI RITUALI FUNEBRI ENDOCANNIBALICI FINO AI RACCONTI DEL PERRAULT E DEI F.LLI GRIMM(4): IL CARATTERE SOLITAMENTE CRITICO DEI RACCONTI POPOLARI VERSO LE CLASSI SUPERIORI, MA NELLA VERSIONE DEI F.LLI GRIMM IL LUPO ACQUISISCE UNA FUNZIONE QUASI CONSERVATIVA



Per solito la cultura popolare, i racconti popolari, il folklore sono la voce delle classi disagiate, degli schiavi, dei servi della gleba, del popolo delle campagne, del popolino dei quartieri bassi delle città. Lo sciamano probabilmente è una figura sacerdotale di un tipo di società senza classi o altrimenti di società organizzate in clan o in sette più o meno segrete che si contendono il potere. Da moltissimo tempo nelle società indoeuropee sono state al potere le classi dei guerrieri o dei nobili(tali perché si distinguevano dalla plebaglia, perché le origini delle loro famiglie erano chiare e ben delianeate). Accanto ai guerrieri stanno le caste sacerdotali. E poi vengono tutti gli altri. Guerrieri e sacerdoti quasi sempre in tutte le culture vanno d'accordo: e si aiutano vicendevolmente per fondare, ordinare le società. In linea di massima il racconto popolare, elaborazione narrativa delle classi non al potere, è critico nei confronti di guerrieri e soprattutto dei sacerdoti che giurano sulla benevolenza dei loro dei nei confronti di coloro che credono e fanno loro sacrifici. Ma i miserabili di certo non potevano permettersi di fare dei sacrifici pari a quelli dei ricchi, dei capi, dei più abbienti.

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IPOTESI DELLA TRASFORMAZIONE DEL RACCONTO A PARTIRE DAI RITUALI FUNEBRI ENDOCANNIBALICI FINO AI RACCONTI DEL PERRAULT E DEI F.LLI GRIMM(3): L'IPOTESI DEL LUPO COME DEMONE DELLA MORTE, E L'IPOTESI AGRARIA CONNESSA ALLE ANTICHE FESTE GERMANICHE



Si potrebbe ipotizzare come racconto d'origine anche una storiella imperniata sulla figura e sulla sorte della nonna. Fino a qual punto la nonna è malata? Perché la figlia con il tramite della fanciulla le manda pane e burro? Questo dono può essere considerato una risorsa magica per risollevare persone ritenute molto malate e quindi molto prossime alla morte? Se la risposta fosse positiva si potrebbe congetturare che il lupo sia una sorta di demone della morte e non uno sciamano. La gara tra il lupo e la fanciulla è fondamentale per stabilire la sua sorte. Se arriva prima dalla nonna la fanciulla col dono, allora la vecchia si guarirà; se invece arriva prima il lupo, il demone della morte, cannibale per possessione magica, la nonna sarà sua preda e nonna e lupo saranno una sola persona. Nella fiaba, almeno nelle due versioni di Perrault e dei Grimm, avviene che il lupo arrivi prima e quindi la nonna diventa una cosa sola col lupo, ovvero un cadavere vivente a sua volta cannibale. In questa ipotetica storia d'origine il sesso non c'entra, è soltanto accessorio alla possessione demoniaca? Se invece fosse fondamentale la parte sessuale questa storia ipotetica d'origine lascierebbe comunque le porte aperte alla significazione agraria. In questo caso la nonna dovrebbe essere associata alla terra sterile e la fanciulla alla terra vergine. In questo caso però il lupo non sarebbe più lo spirito o mostro cannibale della morte, ma bensì il demone, uno degli attori principali che impersonifica la natura o il bosco che s'impossessa della terra abbandonata. E questo è il primo passaggio. Il secondo passaggio sarebbe una commistione tra lupo-bosco-terra abbandonata e fanciulla-terra vergine, ovvero sarebbe il rito centrale, permeato da una magia di tipo caotico-simpatico, che va dalle oscenità e dai travestimenti alle danze orgiastiche, da pantomime di carattere sessuale ai finti combattimenti, dalle feste augurali con consumo abbondante di cibo(orgia alimentare) al ritorno dei morti. E questi caratteri li hanno due feste germaniche, la festa del sacrificio di Frey e la festa del Jul cui si rimanda

Uno studio sulla fiaba di Cappuccetto rosso, 20 articoli

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IPOTESI DELLA TRASFORMAZIONE DEL RACCONTO A PARTIRE DAI RITUALI FUNEBRI ENDOCANNIBALICI FINO AI RACCONTI DEL PERRAULT E DEI F.LLI GRIMM(2): LA FIABA RIELABORATA E AMBIENTATA IN UNA CULTURA IN CUI SI PRATICAVA LA PATROFAGIA E SI AVEVA IL TERRORE DEGLI SPIRITI



In un lontano paese molto freddo in cui non esistevano le tombe per i parenti deceduti viveva una bambina con la madre. Avevano un piccolo podere dove allevavano qualche animale. Con i prodotti del loro piccolo allevamento barattavano al mercato altro tipo di cibo e qualche capo di abbigliamento. La bambina aveva una nonna, la madre della madre. Ma la nonna non stava con la figlia e la nipotina. C'era infatti l'uso che una donna col matrimonio andasse a vivere con lo sposo in una tenda presso il gruppo di famiglie dell'uomo. La nonna abitava oltre il bosco e aveva un orto dove coltivava delle piante medicinali. Faceva la fattucchiera e vendeva tisane e altri intrugli. La nonna voleva molto bene alla nipote e le aveva inculcato la passione per le piante medicinali e per i fiori, per questo l'aveva chiamata Fiorella. La nonna era tenuta in grande considerazione nelle contrade vicine, conosceva molto bene le proprietà delle piante che coltivava e le sue ricette quasi sempre facevano un buon effetto nei malati. Per questo era temuta anche dallo sciamano. Infatti i paesani per guarire da certe malattie prima si rivolgevano a lei e solo dopo allo sciamano. Ma gli anni passavano e mentre la bambina cresceva e diventava una bellissima fanciulla, la nonna invecchiava e purtroppo si ammalava seriamente. Le sue stesse erbe, le sue tisane più miracolose non la guarirono. Anche l'intervento dello sciamano non la fece ritornare in salute. A questo punto, secondo gli usi di quella contrada, bisognava pensare alla sua dipartita. Doveva essere uccisa prima che si trasformasse in uno spettro cannibale. Una volta uccisa, o veniva bruciata nel rogo, oppure doveva essere fatta a pezzetti e mangiata. Era possibile che chi la mangiasse potesse acquistare le sue capacità, le sue conoscenze, la sua magheria. La madre della fanciulla non aveva interesse alcuno a prendere le sue doti magiche. Allora organizzò le cose in modo che la figlia potesse acquistare le doti della nonna. Si mise d'accordo con lo sciamano per uccidere la madre molto malata. Lo sciamano era stato anni prima anche il suo amante. Lo sciamano era interessato ad acquistare anche la magheria della donna malata e levandola di mezzo sarebbe rimasto l'unico guaritore delle contrade vicine. La madre di Fiorella disse allo sciamano di stare in agguato la mattina dopo nei pressi della sua tenda; ella avrebbe dato a Fiorella una forma di pane e una formetta di burro da portare alla nonna malata. Quello era il segnale per procedere e attuare il piano. Lo sciamano, capace di trasformarsi in lupo, doveva accertarsi che Fiorella si stesse dirigendo con la forma di pane e la formetta di burro verso la tenda della nonna che stava dopo il bosco. Doveva precederla di molto nella visita alla malata. Quindi uccidere la nonna e farla a pezzetti e consumarla in parte. Poi doveva acconciarsi come fosse stata la nonna e accogliere Fiorella nella tenda, offrendogli come cibo rifocillante la carne e il sangue della nonna, oppure trasmetterle con la saliva, ancora intrisa del sangue della fattucchiera, le sue capacità e la sua magheria. Lo sciamano era d'accordo e sapeva bene come fare perdere del tempo a Fiorella in modo da precederla di molto, certo il coraggio non gli mancava, non per nulla aveva le viscere di pietra donategli nella sua morte iniziatica dal suo spirito protettore. Ma aveva fatto un pensierino a Fiorella e voleva pure possederla sessualmente. Chi non l'avrebbe fatto visto che non ci sarebbero stati occhi indiscreti? Per questo si era pure attrezzato, considerato che aveva i suoi annetti. Tutto aveva prestabilito in ogni dettaglio: aveva pure curato di prendere una sostanza che fertilizzava le piante, conosciuta, preparata e venduta pure dalla nonna di Fiorella, che aveva anche l'effetto di resuscitare gli impotenti, inoltre aveva preparato un sonnifero da mettere nel sangue della nonna da offrire a Fiorella, in modo da rendere molto vaghi i suoi ricordi di quanto fosse accaduto. Ma un particolare non funzionò. Lo sciamano riuscì a trasformarsi in lupo prima di incontrare Fiorella che andava dalla nonna. Ma dopo aver ucciso e divorato parte della vecchia donna, dimenticò forse la formula per ritornare in forma umana, oppure fu preso da una frenesia inspiegabile e allora dimostrò il trasporto per la bella Fiorella, mezza addormentata, morsicandola e divorandola poco alla volta.

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IPOTESI DELLA TRASFORMAZIONE DEL RACCONTO A PARTIRE DAI RITUALI FUNEBRI ENDOCANNIBALICI FINO AI RACCONTI DEL PERRAULT E DEI F.LLI GRIMM(1): I POPOLI CHE PRATICAVANO LA PATROFAGIA, I RACCONTI POPOLARI CON LA PROVA CANNIBALICA



Lasciando perdere le iniziazioni femminili, poco studiate dagli etnologi, probabilmente perché gli informatori non li consideravano di pari valore a quelli maschili, si può agevolmente ricorrere a quello che raccontavano Erodoto e altri antichi scrittori su alcune popolazioni che praticavano l'endocannibalismo come un rito funebre. Dice Erodoto che i Massageti(I,26), tribù scitica stanziata nelle steppe a nord della Persia, immolavano i propri anziani per pietà e ne consumavano le carni insieme a quelle di animali sacrificati. Ancora Erodoto riferisce della consumazione delle carni dei vecchi uccisi presso i Padei(III, 99). Secondo Strabone(XV, 1, 56) i Derbicchi dell'Iran settentrionale macellavano gli uomini ultrasettanttenni e li mangiavano. A livello etnologico la patrofagia (endocannibalismo rituale) è molto documentata. Per il Volhard (Il cannibalismo, Bollati Boringhieri) la patrofagia nasce dal dovere di pietà dei sopravvissuti verso il parente anziano e prossimo a morire. I figli hanno l'obbligo di mangiarne le carni o, dove tale pratica è venuta meno, di curare che altri le mangino. La particolarità di tale consuetudine sta nel fatto che non si attende la morte del consanguineo, ma essa si previene mediante uccisione cerimoniale. 

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L'ASSOCIAZIONE NEL FOLKLORE EUROPEO TRA L'ULTIMO COVONE E LA VECCHIA O IL VECCHIO, E TRA L'ULTIMO COVONE E UN ANIMALE CHE SPESSO È IL LUPO



J.G.Frazer( Il ramo d'oro, Dee del grano nell'Europa settentrionale) riferisce moltissime tradizioni intorno alla mietitura del grano o della segala. In occasione della mietitura in moltissimi villaggi si svolgeva tra coloro, uomini e donne, che legavano i covoni di segale o grano, una gara a chi faceva prima il suo lavoro. C'era la credenza, in alcuni casi, che nell'ultimo covone, che veniva legato, andasse a nascondersi lo spirito del grano. In alcune regioni lo spirito del grano o l'ultimo covone si chiamava la Nonna, in altri villaggi lo spirito del grano, si chiamava col nome di un animale, e fra questi animali c'era pure il lupo, specie in Germania, in Francia e nei paesi slavi. L'operaio che faceva l'ultimo covone si diceva che ammazzasse il lupo. In varie parti del Mecklenburgo, dove la credenza nel lupo del grano è particolarmente forte, tutti han paura di tagliare l'ultimo grano perché dicono che vi è seduto dentro il lupo; ogni mietitore si sforza, quindi, quanto può a non restar l'ultimo e ogni donna ha paura similmente di legare l'ultimo covone perché « ci sta dentro il lupo ». Così, tanto tra i mietitori che fra le legatrici c'è una gara per non rimanere ultimi. In Germania sembra che sia generalmente un detto comune che « il lupo sta nell'ultimo covone ». In alcuni luoghi gridano al mietitore: « Attenti al lupo ». Oppure dicono: « Sta cacciando il lupo dal grano ». Nel Mecklenburgo l'ultimo gruppo di spighe in piedi si chiama esso stesso « il lupo » e l'uomo che lo taglia « ha preso il lupo », e chiamano l'animale il lupo della segale, del frumento, dell'orzo, a seconda del cereale! Il mietitore dell'ultimo grano si chiama esso stesso il lupo o il lupo della segale se il raccolto è la segale. In molte parti del Mecklenburgo deve sostener la sua parte fingendo di mordere gli altri mietitori o urlando come un lupo.

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IL LUPO E I SETTE CAPRETTI, L'INDICAZIONE TEMPORALE DI UN PERIODO MAGICO-SIGNIFICATIVO, IL MAGGESE LUNGO PASSIVO



C'è una fiaba nella raccolta di fiabe dei F.lli Grimm che narra una storia che ha qualche somiglianza con quella di Cappuccetto Rosso. Gli studiosi della scuola diffusionistica, Aarne e Thompson, li mettono insieme nel Tipo 333. In questa fiaba il lupo, dissimulando la parte della madre capra, riesce a farsi aprire la porta di casa in cui erano custoditi i sette capretti. Questo nonostante che la capra madre avesse raccomandato ai figli di non aprire ad alcuno. La porta viene aperta e i capretti scappano e cercano un rifugio per sfuggire al lupo, ma sei capretti vennero scoperti e divorati; solo il settimo, probabilmente il più piccolo, si salvò perché, nascostosi nella cassa dell'orologio a pendolo, non fu scoperto dal lupo. Ma l'orologio indica il tempo e il numero dei sette capretti è significativo da un punto di vista magico-temporale. In tantissime fiabe e anche racconti sacri suona la cantilena dei sette anni di sofferenze, di carestie, di patimenti. Quindi il lupo potrebbe rappresentare quel tempo necessario affinché una terra, non più fertile, ritorni alla fertilità. La fiaba riporta anche una indicazione relativa ai cereali con cui si fa la farina e l'impasto del pane. 

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LA STRUTTURA DIACRONICA DEI LUPERCALIA



Ci sono oggi dei modi di dire che risentono fortemente di culture antecedenti. Per esempio dire "otto giorni oggi ci rivediamo" per indicare lo stesso giorno della prossima settimana è come usare la settimana di otto giorni degli antichi Romani, il nondinum, che significa (periodo) di nove giorni perché sia i Greci sia i Romani contavano sia il giorno di inizio sia il giorno finale. Oggi sarebbe più giusto dire "ci vediamo fra sette giorni" per significare che ci si rivedrà lo stesso giorno della prossima settimana. Ma il modo di dire "fra otto giorni" o "otto giorni oggi" si usa ancora. Sia che il modo di dire dipenda dalla settimana romana nondinum, sia che dipenda dal fatto che si contino e il giorno iniziale e quello finale, ci troviamo di fronte a una inesattezza. Altri modi di dire sono poco aderenti alla realtà per altri motivi. Per esempio dire oggi che una qualche cosa si farà alle "calende greche" per significare che piuttosto non la si farà è oggi un azzardo, in quanto si rischia moltissimo di non essere compresi. 

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I LUPERCALIA DEI ROMANI

Non è facile trovare traccia di questi passaggi di uso, dei campi e dei territori in cui veniva praticata l'agricoltura, connessi al lupo. Probabilmente in certi territori il lupo fu sostituito dal cinghiale, oppure per esempio nella Grecia antica il maggese fu opera di una dea, Demetra, che aveva subito uno stupro, oppure il ratto della figlia. Presso gli Etruschi nella Tomba dell'Orco a Tarquinia è raffigurato Ade barbato con elmo a testa di lupo, con un serpente nella sinistra, mentre con la testa accenna al gigante Gerione tricipite (Kelun). Persefone è in piedi con la chioma irta di serpentelli. Si tratta degli dei, Ades e Persefone, che presiedevano al regno della morte, ma erano anche connessi mistericamente alla fecondità della terra. Per fortuna gli antichi hanno conservato dei rituali antichissimi che anche coloro che ci hanno tramandato non riuscivano a spiegare in maniera completa. Poi ci sono le fiabe e i racconti popolari in cui c'è traccia, pur con tutte le modifiche e le trasposizioni di senso che comporta il tramandamento orale, dei riti e dei miti antichi. Poiché ho intravisto nel rito romano dei Lupercalia un riferimento agli antichi passaggi di uso dei campi, li riporto di seguito.

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IL LUPO NELLE CULTURE CHE PRATICAVANO UNA AGRICOLTURA PRIMORDIALE



L'agricoltura o cerealicoltura primordiale secondo gli studiosi prese piede nel territorio della "mezzaluna fertile", cioè nella vasta area del Medioriente che si estende dalla penisola del Sinai e dal delta del Nilo fino agli odierni territori dell’Iraq, Palestina, Libano e Turchia intorno al 10.000 a.C. in età neolitica. Secondo l'ipotesi di Gordon Childe una primitiva cerealicoltura, essendo le pratiche agricole piuttosto precarie e poiché ciò inizialmente causava un rapido esaurimento del terreno, non poteva essere stata che un'agricoltura itinerante di popolazioni seminomadi costretti a spostarsi periodicamente su altri territori alla ricerca di terreni fertili. Del resto, per valorizzare la sua tesi, Childe fa pure riferimento al sistema cerealicolo del "taglia e brucia" che si praticava ancora in qualche paese nel XVIII secolo. In effetti la cerealicoltura ebbe maggiore rilevanza di tipo alimentare quando si pensò all'occupazione permanente di un territorio. Se questo territorio veniva diviso in tot parti e queste parti si coltivavano anno dopo anno secondo una certa rotazione, non ci sarebbe stato più bisogno di spostarsi. 

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IL CULTO DELLE PIETRE PRESSO I LAPPONI, IL RACCONTO LAPPONE: L'UOMO CHE FU INFEDELE AL SUO DIO



Proprio presso le popolazioni dei Lapponi o meglio nelle loro antiche tradizioni, considerato che da qualche tempo i Lapponi sono cristiani, è stata segnalata l'importanza delle pietre e delle montagne sacre nel loro culto e nella loro mitologia. Si chiama Seida oppure Seite o Sieide qualsiasi oggetto carico di numinosità o di potenza, perché sede di manifestazione degli spiriti. In particolare i blocchi di roccia divengono vere e proprie teofanie o litofanie che i Lapponi adoravano in vario modo. Sui sentieri delle renne, sacrificavano alle rocce per assicurarsi la moltiplicazione delle mandrie. Sulle rive dei laghi stavano seida dei pesci in forma di pietre particolari per il colore o per il loro aspetto lucido (quarziti) e che assumevano molte delle funzioni proprie del Signore degli animali: ovvero del regolatore delle specie commestibili e del responsabile della loro prolificità. 

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IL DIVORAMENTO E IL TRAVESTITISMO NELLE INIZIAZIONI TRIBALI



Le iniziazioni femminili nelle società di interesse etnologico esistono, ma spesso gli studiosi, probabilmente per la reticenza degli informatori, le hanno studiate ben poco. Il più delle volte nelle iniziazioni femminili le iniziande vengono sottoposte a piccole incisioni e scarificazioni. In molte culture africane le ragazze ad una età che corrisponde al periodo successivo alla prima mestruazione vengono sottoposte a clitoridectomia e infibulazione. Ma l'eroina della nostra fiaba è nordica ed ha a che fare col lupo che non è certo tipico dell'Africa. Si può inquadrare il racconto di Cappuccetto rosso come fosse il relitto di una iniziazione femminile tribale? Gli indizi ci sono e la fanciulla per quel mantello rosso sembra sia prossima o abbia superato la prima mestruazione. Nelle iniziazioni tribali di solito veniva fatta una pantomima di un divoramento e di un successivo rovesciamento.

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PIETRE NELLO STOMACO DELL'INIZIANDO NELLE INIZIAZIONI PER SCIAMANO



Lo sciamano è essenzialmente un intermediario tra gli uomini e gli spiriti, tra il mondo di quà e il mondo di là. Per la capacità di spostamento della sua anima è anche un guaritore di quelle malattie la cui causa, è ritenuto, sia l'allontanamento dell'anima dal corpo del malato. Lo sciamano, una forma di sacerdozio, è o era diffusa fino a non molto tempo fa in Siberia, nell'alto settentrione dell'Europa e nell'America settentrionale, forma sacerdotale non esclusiva, però, perché nelle aree in cui è diffuso lo sciamanesimo, anche il capofamiglia svolge alcune funzioni rituali. Lo sciamanesimo per solito insiste in culture di cacciatori, raccoglitori e pescatori e in culture di cacciatori che sono anche piccoli allevatori e probabilmente anche in culture, che pur mantenendo la caccia e la raccolta come risorse principale, adottano una agricoltura primordiale. Per accedere alla condizione di sciamano l'iniziando deve superare una prova iniziatica che ne mette a dura prova la resistenza psicofisica. Infatti l'iniziazione sciamanica si differenzia dalle altre per l'impressionante intensificarsi dei riti e soprattutto della parte di questi che riguardano le prove di sofferenza.

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ALLA RICERCA DELLA PIETRA SIMBOLO DELLA STERILITÀ



I simboli non sono qualcosa di universalmente valido in tutte le epoche e presso tutti i popoli e le culture. Il simbolo è ben definito nello spazio e nel tempo. Si sono trovati nella leggendaria Grecia arcadica degli uomini che erano definiti uomini-lupi o lupi mannari, abbiamo visto che rispettavano un ciclo di otto anni solari o di 99 cicli lunari. Pure dislocato nell'antica Arcadia era il re Licaone che uccideva un figlio o un nipote oppure ancora un prigioniero per fare libagioni di sangue agli dei. Ma l'Arcadia è a due passi dall'Elide(sono due regioni del Peloponneso) e nell'Elide a Olimpia, o meglio accanto, sul monte Crono(Goffredo Bandinelli, Enciclopedia italiana 1931, voce Crono), vi era il culto a Crono più importante in Grecia, ove ogni 4 anni venivano celebrate le Olimpiadi, gli agoni più importanti di tutto il mondo greco. 

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ALLA RICERCA DELLA PIETRA SIMBOLO DELLA STERILITÀ



I simboli non sono qualcosa di universalmente valido in tutte le epoche e presso tutti i popoli e le culture. Il simbolo è ben definito nello spazio e nel tempo. Si sono trovati nella leggendaria Grecia arcadica degli uomini che erano definiti uomini-lupi o lupi mannari, abbiamo visto che rispettavano un ciclo di otto anni solari o di 99 cicli lunari. Pure dislocato nell'antica Arcadia era il re Licaone che uccideva un figlio o un nipote oppure ancora un prigioniero per fare libagioni di sangue agli dei. Ma l'Arcadia è a due passi dall'Elide(sono due regioni del Peloponneso) e nell'Elide a Olimpia, o meglio accanto, sul monte Crono(Goffredo Bandinelli, Enciclopedia italiana 1931, voce Crono), vi era il culto a Crono più importante in Grecia, ove ogni 4 anni venivano celebrate le Olimpiadi, gli agoni più importanti di tutto il mondo greco. 

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IL LUPO NELLA CULTURA GRECA



In epoca greco-romana il lupo è un animale pericoloso per le greggi. Basta leggere le favole di Esopo per rendersene conto. Ma l'uomo ha a disposizione il cane per difendere le greggi. E ci sono alcune favole di Esopo in cui i lupi cercano di convincere i cani a lasciarli entrare nell'ovile per poi dividersi le pecore e mangiare insieme a sazietà. In altre favole i lupi mandano un'ambasceria alle pecore per invitarle a non farsi custodire dai cani affermando che essi sono i responsabili delle loro relazioni ostili. Nelle favole di Esopo si ammonisce a non fidarsi dei lupi, malvagi per natura, anche quando sembrano inoffensivi. Nella favola 229 (Esopo, Favole, Rizzoli, 1988) un lupo seguiva un gregge senza far nulla e mai tentando una rapina. Allora il pastore, che prima era sospettoso, si convinse che quel lupo potesse essere un buon custode del gregge. 

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UNO STUDIO SULLA FIABA DI CAPPUCCETTO ROSSO, ENDOCANNIBALISMO E PATROFAGIA, L'AGRICOLTURA PRIMITIVA E IL LUPO, PASSANDO PER I LUPERCALIA

PREMESSA: LE POSSIBILI CHIAVI DI LETTURA DEL RACCONTO, LA STORIA DELLE RELIGIONI, IL FOLKLORE. BISOGNA RISALIRE AI RITI ANTICHI( E POSSIBILMENTE AI MEZZI DI PRODUZIONE LORO CONNESSI) DETERIORATISI NEL CORSO DEI SECOLI QUANDO FURONO OGGETTO, INSIEME AI MITI LORO CONNESSI, DI RACCONTI PROFANI PIÙ O MENO IRONICI, PIÙ O MENO ENIGMATICI, PIÙ O MENO EDIFICANTI NEI VARI CONTESTI IN CUI ALLIGNARONO

sabato 13 maggio 2017

Interventi di Gianfranco La Grassa: UNA NUOVA GUERRA FREDDA?

Interventi di Gianfranco La Grassa: UNA NUOVA GUERRA FREDDA?

Oggi, posizioni come quelle lepeniste e leghiste (con simpatie confusionarie sia verso Putin che verso Trump) non sortiranno effetti di autentica autonomia. 
Dopo la strategia direttamente aggressiva (Bill Clinton e Bush: Serbia, Afghanistan, Irak), dopo quella del caos (Obama-Hillary Clinton: annientamento della Libia di Gheddafi, liquidazione di regimi amici in Egitto e Tunisia, tentativo di “libizzazione” della Siria, al momento sventato dai Russi), abbiamo adesso la strategia della “imprevedibilità” di Trump con scelte contraddittorie per confondere gli avversari. Gli Usa restano però sempre gli Usa – pur divisi all’interno tra gruppi obamiani e trumpiani, che pensano in modo differente e forse regoleranno infine i conti fra loro – cercando in ogni caso la strada migliore per restare i dominatori del mondo. Si deve stare con la Russia – in quanto paesi indipendenti – ed essere ostili a qualsiasi strategia o tattica inventata dai differenti establishment americani.

martedì 2 maggio 2017

MIDI-MITI-MICI .it,
Musica MIDI da ascoltare, Miti da pensare, Accorti come i Mici Tutti i giorni

Tutti i giorni News di
Cronaca Politica Sport Finanza Cultura Lavoro

lunedì 1 maggio 2017

Interventi di Gianfranco La Grassa: ALCUNE VERITA’ CHE SEMBRANO DIMENTICATE

Interventi di Gianfranco La Grassa: ALCUNE VERITA’ CHE SEMBRANO DIMENTICATE



Il predominante (evidentemente gli Usa) deve essere contrastato e si deve arrivare al punto che esso si trovi nella situazione di rischiare tantissimo insistendo sulla sua prepotenza e arroganza. Non si ottiene questo risultato se non con l’unione degli sforzi di alcuni altri paesi, in cui si verifichi la presa del potere da parte di forze politiche capaci di decisa autonomia e di collegarsi fra loro in funzione anti-predominante.

mercoledì 26 aprile 2017

Interventi di Gianfranco La Grassa: COMINCIAMO A DIRCI ALCUNE VERITA’(USA e ONG)

Interventi di Gianfranco La Grassa: COMINCIAMO A DIRCI ALCUNE VERITA’(USA e ONG)

Le ONG, ormai chiare coadiuvanti dei flussi migratori, sono organizzazioni criminaloidi di stampo filoatlantico (cioè filo-Usa), che hanno sempre appoggiato sommosse e cambio di regimi in quella direzione. E ciò non penso cambierà con Trump. Il fatto che tali flussi siano alimentati e orientati in date direzioni da simili banditi fa capire che non vi è nulla di semplicemente “spontaneo e disordinato” nel processo di migrazione in corso; e nemmeno si tratta solo di “disperati” che fuggono da situazioni “tragiche”

venerdì 14 aprile 2017

Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach

Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach

Buona Pasqua con La Passione secondo Matteo (Matthäuspassion) di Johann Sebastian Bach (BWV 244): è una composizione di musica sacra per voci soliste, doppio coro e doppia orchestra, su libretto di Christian Friedrich Henrici, più conosciuto con lo pseudonimo di Picandro o Picanderr. Si tratta della trasposizione musicale dei capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo, inframezzata da corali e arie. Su midi-miti-mici le parti più importanti di questa opera sublime, corredate da files midi, video youtube e traduzioni in italiano del testo tedesco.

lunedì 10 aprile 2017

Elenco libri letti una volta di Andrea Camilleri proposti per la vendita

Elenco libri letti una volta di Andrea Camilleri proposti per la vendita

Libri di Andrea Camilleri in vendita:

 Le ali della sfinge



Un filo di fumo



Un sabato con gli amici



Il casellante



L'odore della notte



La tripla vita di Michele Sparacino



La vampa d'agosto



Le pecore e il pastore



Un covo di vipere



Un mese con Montalbano

venerdì 7 aprile 2017

Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, tipi e motivi delle fiabe con considerazioni etno-antropologiche-III giornata

Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, tipi e motivi delle fiabe con considerazioni etno-antropologiche-III giornata

IL CUNTO di CANNETELLLA

Fioravante(Scioravante nel cunto in dialetto del Basile), il pretendente di Cannetella, è un negromante e  comunica con i demoni. Chiede dunque ai demoni di fargli una testa e i denti d'oro, perché Cannetella aveva detto al padre che si sarebbe sposata solo con uno che aveva appunto testa e denti d'oro. I demoni rispondono a Fioravante che quella sua richiesta sembra loro strana e senza senso, che per solito di questi tempi a loro vengono richieste delle corna d'oro. Ma con sortilegi e incantesimi Fioravante costringe i demoni a fabbricargli quanto richiesto(quì c'è il richiamo alle corna, un motivo ricorrente nei cunti del Basile).

sabato 1 aprile 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it. - 2
Ricapitalizzazione continuata e reiterata di MPS. I prestiti non ritornano e lo Stato e quindi gli italiani pagano. L'unica buona notizia è che Mussari, ex-patron di MPS, ed ex-presidente dell'ABI(eletto per acclamazione nel 2010) si è dato all'ippica.

mercoledì 29 marzo 2017

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it.

Le zampate di micio Bavaglino su midi-miti-mici.it.



Tutti i servizi di Report. Se non vedete i servizi di Report il lunedì sera, magari perché nel contempo fanno altre buone cose come Il commissario Montalbano, si possono vedere tutti i servizi qualche giorno dopo. Sono linkati su questa pagina di midi-miti-mici.it